Abbiamo chiesto a alcuni amici di Europea di darci delle loro riflessioni su come informare sui temi europei, su iniziative concrete. Speriamo che questo possa anche favorire un dibattito slow social in questa settimana.
Iniziamo con Antonio Deruda
Mobilitazione dal basso e impegno attivo dei cittadini.
57,4%. È la percentuale di astensionismo registrata alle ultime elezioni europee del 2014. Un numero troppo alto e reso ancora più preoccupante dal fatto che la maggior parte di chi non ha votato aveva tra i 18 e i 24 anni. La strategia di comunicazione del Parlamento Europeo in vista dell’appuntamento di fine maggio parte proprio da questa percentuale e si pone un duplice obiettivo: portare più cittadini alle urne e coinvolgere maggiormente i giovani. Una sfida complessa che deve tenere conto di tanti fattori e che non può essere vinta solo con le tradizionali tattiche di comunicazione.
“Non ho fiducia nei confronti della politica in generale”, “non mi interesse la politica”, “votare non cambia nulla”. Sono queste le risposte più frequenti che gli astenuti hanno dato in un sondaggio commissionato dal Parlamento Europeo subito dopo le elezioni del 2014. I motivi che tengono le persone lontane dalle urne appaiono dunque legati a un indebolimento del rapporto tra cittadini e politica, spesso influenzato da situazioni nazionali e che sembra prescindere dalla reputazione delle istituzioni europee. Paradossalmente i giovani nel sondaggio esprimono una visione più positiva dell’Europa rispetto alle altre fasce demografiche. Eppure, non vanno a votare. Sono quelli che gli analisti definiscono i “weak absteiners”, gli astensionisti deboli. Ragazzi che non sono ideologicamente contrari all’Unione Europea, che ne riconoscono il valore, ma che per vari motivi non esprimono il loro voto.
Mobilitazione dal basso
Per coinvolgerli il Parlamento Europeo ha deciso di puntare su una tattica innovativa che ribalta i tipici meccanismi di comunicazione top-down e contribuisce a mobilitare i cittadini dal basso: il cosiddetto “ground game”. Storicamente molto utilizzato nelle campagne elettorali americane, questo sistema è sbarcato in Europa con la campagna di Macron in Francia e con le due campagne pro e anti Brexit nel Regno Unito. Ed è stato in parte applicato anche in alcune campagne locali in Italia. Si tratta di un lavoro di persuasione e mobilitazione sul campo, nel quale è fondamentale il coinvolgimento attivo delle persone, che non vengono solo spinte ad andare a votare, ma ad assumere un ruolo nella campagna e a diventare piccoli nodi di un network aperto e interconnesso. Civic engagement (impegno civile), community management (gestione di una comunità), grassroots marketing (strategia comunicativa che si focalizza sul coinvolgimento dal basso di alcuni gruppi di persone) diventano nuovi concetti chiave che rivoluzionano non solo il vocabolario delle strategie elettorali, ma anche il tradizionale approccio centralizzato della comunicazione.
Stavoltavoto.eu: la piattaforma del Parlamento europeo
Sulla base della filosofia del “ground game”, il Parlamento Europeo ha lanciato una piattaforma dedicata alle elezioni in tutte le lingue dell’Unione europea. In Italia si chiama “Stavoltavoto.eu” (in inglese, thistimeimvoting.eu). Attraverso il sito si può partecipare in diversi modi: gli iscritti ricevono le comunicazioni sulle elezioni da parte del Parlamento Europeo, gli attivisti si impegnano a far aderire almeno altre due persone e i volontari offrono la loro disponibilità online e offline nell’organizzare gruppi di discussione sul web, incontri in varie città o altre iniziative sui territori. Queste attività vengono incentivate da un meccanismo premiale che prevede la possibilità di vincere viaggi in visita alla sede di Strasburgo per i cosiddetti “top recruiter”.Nei primi sei mesi la piattaforma ha visto l’adesione di oltre 135mila cittadini, un numero che sta costantemente aumentando con l’avvicinarsi della data elettorale. Per superare l’astensionismo occorre ripartire da questo numero, dietro al quale ci sono le storie di migliaia di cittadini di tutti i Paesi europei accumunati dalla voglia di partecipare attivamente alla costruzione della futura Europa. Attraverso l’impegno sul campo, la condivisione di esperienze e la voglia di mettersi in gioco.