In collaborazione con la Fondazione Agnelli, continua la serie di schede di approfondimento sui temi dell’istruzione e della formazione.
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Rivolgendosi a persone tra 15 e 30 anni, una recente indagine di Eurobarometro ha chiesto: “Secondo te, quanto è importante per i giovani avere un’esperienza all’estero (da studente, apprendista, volontario, lavoratore)?” Sulla scena dell’Europa a 28, i giovani italiani sono risultati di gran lunga i più convinti dell’utilità di un’esperienza fatta lontano da casa.
Molto importante | Abbastanza importante | Non molto importante | Per nulla importante | |
EU 28 | 45 % | 45 % | 9 % | 1 % |
ITA | 78 % | 21 % | 1 % | – |
FRA | 39 % | 56 % | 5 % | – |
GER | 38 % | 53 % | 8 % | 1 % |
UK | 42 % | 40 % | 14 % | 4 % |
Fonte: Flash Eurobarometer 466, 2018
I benefici attesi dai rispondenti italiani sono molteplici: al primo posto “il miglioramento delle competenze linguistiche”, indicato dal 70% del campione, seguito dalla “possibilità di scoprire altre culture” (42%), “maggiore apertura mentale” (40%), “crescita dell’indipendenza” (34%) e “opportunità di conoscere nuove persone” (28%).
Proprio per consentire a un numero crescente di giovani di acquisire all’estero esperienze e competenze attraverso attività di studio, formazione, scambio e volontariato, l’Unione europea ha creato il programma Erasmus+. I suoi principali destinatari sono gli studenti universitari, ma ne possono beneficiare anche alunni e studenti delle scuole (dall’infanzia alla secondaria di II grado), apprendisti, formatori, docenti e dirigenti scolastici.
Negli ultimi anni è cresciuto sia il numero di studenti e tirocinanti italiani che grazie a Erasmus+ si sono recati all’estero, sia quello degli stranieri che hanno scelto di trascorrere un periodo di studi in Italia (si veda il grafico). Spagna, Francia e Germania sono state, nell’ordine, le mete preferite dagli italiani. Le istituzioni accademiche che hanno avuto il maggior numero di studenti in uscita sono state nell’ordine l’Università di Bologna, l’Università di Padova e la Sapienza – Università di Roma.
Nel caso della mobilità studentesca, i flussi in uscita dall’Italia hanno sistematicamente superato quelli in entrata: nel 2017, ad esempio, 36.000 studenti italiani hanno ricevuto un contributo Erasmus+ per recarsi all’estero, mentre 26.000 stranieri ne hanno beneficiato per venire a studiare in Italia. Il rapporto si capovolge per la mobilità del personale docente: nell’a.a. 2017-18 sono stati 3.800 gli insegnanti italiani che hanno fatto un’esperienza all’estero con Erasmus+, mentre sono giunti in Italia ben 7.000 docenti stranieri.
È presumibile che in un prossimo futuro questi numeri, già consistenti, siano destinati a crescere: per la programmazione 2021-2027 la Commissione Europea ha infatti proposto di raddoppiare il budget di Erasmus+, che potrebbe così raggiungere la ragguardevole cifra di 30 miliardi di euro.
Grafico. Mobilità di studenti nell’istruzione superiore grazie a Erasmus+: i numeri dell’Italia (2010-2017)