La Banca centrale europea è stata creata nel giugno 1998, nove mesi prima dell’introduzione dell’euro, come una delle istituzioni europee, alla pari della Commissione, Consiglio, Parlamento e Corte di Giustizia. Alla BCE è stato attribuito un compito preciso, mettere in atto la politica monetaria europea, e un obiettivo prioritario, quello di assicurare la stabilità dei prezzi.
Chi governa la BCE?
La BCE ha un assetto molto particolare,essendo governata da un Comitato direttivo di cui fanno parte i governatori delle banche centrali dei paesi membri dell’unione monetaria (attualmente 19) e i sei membri del Comitato esecutivo. Ciascun membro – dal governatore della banca centrale del Lussemburgo a quello della banca centrale tedesca – dispone di un voto, e le decisioni di politica monetaria vengono prese a maggioranza semplice del Comitato direttivo.
La BCE è indipendente?
Sì, e prende le proprie decisioni senza tener conto di influenze da parte di organismi pubblici e privati. I governi dell’Unione si sono impegnati a non esercitare pressioni sulla BCE per influenzarne la politica monetaria.L’indipendenza della BCE è paragonabile a quella delle banche centrali degli altri principali paesi avanzati.
Quale obiettivo?
L’obiettivo di stabilità dei prezzi è definito come un incremento annuale del livello dei prezzi inferiore ma prossimo al 2% nel medio periodo. Tutte le altre banche centrali hanno un obiettivo d’inflazione comparabile, generalmente del 2%. Solo la Riserva federale americana ha un obiettivo multiplo, che oltre alla stabilità dei prezzi comprende anche la crescita del reddito e il livello dei tassi d’interesse. Ciò la rende tuttavia meno trasparente e più vulnerabile a pressioni politiche, perché non è definito come sia possibile mirare a più di un obiettivo con il solo strumento monetario, né la priorità da dare a ciascun obiettivo.
… e quali strumenti a disposizione?
La BCE mette in atto la politica monetaria attraverso una gamma di strumenti, che è stata estesa nel corso degli anni, in particolare a seguito della crisi finanziaria del 2008. Lo strumento principale è rappresentato dal finanziamento degli intermediari finanziari, con una scadenza definita e per una quantità o ad un tasso d’interesse determinato, in cambio di collaterale. Per venire incontro alle nuove esigenze del sistema finanziario durante la crisi, la BCE ha allungato le scadenze delle operazioni di finanziamento, ha ampliato il collaterale eleggibile e tolto ogni limite alla quantità di finanziamento erogabile.
La BCE è anche intervenuta durante la crisi europea del 2010-12 acquistando direttamente sul mercato secondario titoli obbligazionari, pubblici e privati, di alcuni paesi (Grecia, Irlanda,Portogallo, Spagna, Italia), e successivamente di tutti i paesi dal 2015, nell’ambito della politica di quantitative easing per favorire l’espansione della quantità di moneta. La BCE ha anche preso l’impegno, nel 2012, di intervenire in modo illimitato per evitare una eventuale instabilità sui mercati finanziari generata dal timore dell’uscita di un paese dall’euro, se quel paese si impegna ad assicurare la sostenibilità delle proprie finanze pubbliche.
La BCE può intervenire sul mercato dei cambi, anche se lo ha fatto raramente, poiché i rapporti tra le principali valute è determinato principalmente dalle condizioni di domanda e di offerta sui mercati finanziari. La BCE regolamenta anche i sistemi di pagamenti usati dalle banche dell’area dell’euro.
La BCE dispone dunque di tutti gli strumenti necessari per poter mettere in atto la politica monetaria dell’area dell’euro. Le viene tuttavia precluso l’acquisto di strumenti di debito pubblico direttamente all’emissione, come è il caso delle altre principali banche centrali.
La BCE opera in un contesto istituzionale in parte diverso da quello delle altre banche centrali. Le politiche di bilancio e l’emissione di titoli di debito pubblico sono di competenza degli stati membri, nell’ambito di regole e procedure europee che sono state modificate nel corso degli anni. Il Fondo salva stati, per aiutare i paesi che perdono accesso ai mercati finanziari, è stato creato solo nel 2011.L’unione bancaria, che accentra la vigilanza sulle banche dei paesi membri, è stata avviata solo nel 2014, e rimane da completare. Le decisioni che riguardano i mercati dei beni e servizi e del lavoro sono in larga parte di competenza nazionale.
È trasparente?
Come avviene per le altre banche centrali, la politica monetaria è oggetto di discussione e di commenti critici da parte degli accademici, degli operatori di mercato e dei cittadini. La BCE rende regolarmente conto del proprio operato, con una conferenza stampa dopo ogni riunione del Comitato direttivo, in occasione di audizioni al Parlamento europeo e con pubblicazioni regolari. La complessità del ruolo della BCE, come quello delle altre banche centrali, deriva dal fatto che la politica monetaria agisce sull’obiettivo di inflazione con ritardo, stimato dai 18 ai 24 mesi. Le decisioni di politica monetaria devono dunque essere prese in base alle previsioni sull’evoluzione del sistema economico e finanziario su un orizzonte di circa due anni, in un contesto generalmente caratterizzato da ampia incertezza.
Fino ad oggi….
La media dell’inflazione dall’inizio dell’unione monetaria è stata pari all’1,7%, un risultato che può essere considerato sostanzialmente in linea con l’obiettivo di un incremento dei prezzi “inferiore ma prossimo al 2%”. In alcuni periodi,tuttavia, l’inflazione è stata più elevata, il che ha spinto la BCE ad inasprire le condizioni monetarie attraverso aumenti dei tassi d’interesse,mentre in altri l’inflazione è stata molto inferiore al 2%, il che ha spinto laBCE ad abbassare i tassi d’interesse e a mettere in atto politiche di acquisto di titoli sul mercato per aumentare la quantità di moneta in circolazione. In questo periodo, l’euro si è affermato come la seconda moneta internazionale di riserva, dopo il dollaro, e viene usato ampiamente nelle transazioni commerciali e finanziarie internazionali.