La nostra economia e quella francese: lo sapevi che…

  • Per l’Italia, la Francia è stabilmente il secondo partner commerciale (dopo la Germania): sono oltre 46 miliardi le esportazioni italiane oltralpe nel 2017, con 35 miliardi di import nello stesso periodo ed un saldo commerciale positivo di 11 miliardi I nostri cugini d’oltralpe quindi clienti appassionati di molti nostri prodotti , non solo il “tipico” made in Italy (abbigliamento, agroalimentare …) ma soprattutto macchinari industriali e farmaceutico.
  • Se si guarda alle statistiche della Banca d’Italia sugli investimenti bilaterali tra i diversi paesi, si scopre come la Francia è il terzo investitore in Italia (con 59 miliardi di euro di investimenti diretti nel 2017) . Un dato particolarmente significativo se si considera che i primi due posti di Lussemburgo e Olanda in questa classifica (rispettivamente circa quasi 74 e 67 miliardi di euro nel 2017) sono dovuti in parte alle condizioni fiscali favorevoli di questi paesi, che spingono molte compagnie straniere a registrare lì la propria sede. Con molta probabilità, la Francia è quindi il maggior investitore nel nostro paese, scommettendo sul futuro della nostra economia e mettendo a disposizione capitale per le nostre imprese e lavoratori.
  • Anche per quanto riguarda il nostro debito pubblico, le banche francesi sono le maggiori finanziarci del nostro debito pubblico: su un totale di circa 200 miliardi di euro di debito pubblico detenuto da banche straniere a fine 2017, il 30% è in mano francese. E’ quindi ancora più importante per il nostro governo essere credibile con i propri creditori, se vuole trovare le risorse necessarie per soccorrere la nostra economia.
  • La Francia è, tra i grandi paesi Europei, uno di quelli con più caratteristiche economiche simili al nostro: un debito pubblico oltre la media dell’area euro, a fronte di una spesa pubblica elevata, con un welfare che in Francia è particolarmente generoso (la spesa sociale è per esempio molto più efficace della nostra nel ridurre la povertà, e da anni i francesi hanno implementato con successo una forma di reddito di solidarietà per le persone più povere). Sarebbe quindi intelligente allearsi con i nostri cugini francesi su molti tavoli: da quello delle trattative sulla riforma dell’eurozona a quello della promozione di un’unione sociale, mettendo in comune le buone pratiche.
  • I francesi non tardano poi ad apprezzare il nostro paese: il turismo francese è il secondo più rilevante (13,6 mln di presenze e 3,9 miliardi di euro di spesa, pari al 10% del totale nel 2017), cresciuto del 30% negli ultimi 10 anni.

Non solo per vicinanza geografica, ma soprattutto per affinità culturale e somiglianza sociale la Francia è il nostro partner economico naturale. La competizione equa e la contaminazione tra i due lati delle Alpi ha reso Italia e Francia una parte del cuore pulsante dell’economia e della cultura europea.