Cosa fa l’Europa per la salute e la qualità di vita degli italiani?
L’acqua è vita. Risorsa indispensabile per gli umani, gli animali e i vegetali, svolge un ruolo fondamentale per l’economia e per la tutela ambientale in Europa. La posta in gioco è alta. L’acqua scorre fino ai nostri rubinetti attraversando frontiere e confini. Un’azione concertata a livello europeo è necessaria per garantire una protezione efficace dei diritti e della salute degli italiani.
In Europa la qualità e l’accesso all’acqua hanno standard molto alti rispetto alle altre aree del mondo. Tuttavia, l’11 per cento degli europei ha ancora problemi di scarsità d’acqua potabile. L’Unione europea ha quindi deciso di investire 14,8 miliardi di euro nel settore idrico tra il 2014-2020 per garantire pieno accesso all’acqua potabile per altre 12 milioni di persone.
Gli europei sono i più ambiziosi nell’attuazione degli accordi di Parigi contro i cambiamenti climatici. Nel 2012, 1 milione e 800 mila cittadini europei hanno invitato la Commissione ad intervenire per garantire il diritto universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari. Si è trattato di una raccolta di firme raccolte nell’ambito dell’”iniziativa dei cittadini europei”, un importante strumento di democrazia partecipativa nelle mani dei cittadini che consente, previa adesione di un determinato numero di cittadini dell’UE, di invitare la Commissione a intervenire su questioni per le quali ha competenza di legiferare. “L’acqua è un diritto” è stata la prima iniziativa che ha raggiunto un numero sufficiente di firme a cui la Commissione ha deciso di dare seguito adottando una proposta che punta ad alzare gli standard qualitativi minimi per l’acqua da bere, per cucinare o per altri usi domestici. Migliorando la qualità dell’acqua del rubinetto si contribuirà anche a ridurre il consumo delle bottiglie di plastica del 17 per cento. Per le famiglie italiane sarà un bel risparmio, visto che ognuno di noi consuma in media 208 litri di acqua in bottiglia all’anno.
E a proposito d’inquinamento, l’Europa vigila anche sulla depurazione degli scarichi d’acqua. Se non vengono adeguatamente trattati e gestiti, possono provocare danni gravissimi all’ambiente, cioè agli stessi cittadini italiani, oltre che alle attività turistiche così importanti per il nostro Paese. Negli ultimi anni, i luoghi fuori norma in Italia sono quasi dimezzati, da 109 a 74, ma resta molto da fare, in particolare per il riutilizzo delle acque depurate. Per questo, l’Unione europea ha proposto, nel maggio 2018, nuove regole e incentivi finanziari per stimolare e facilitare il riutilizzo dell’acqua nell’irrigazione agricola. L’Italia ha un enorme potenziale di assorbimento che serve per proteggere le imprese dalla mancanza d’acqua e dai prezzi instabili. Così si creano anche nuove opportunità commerciali e nuovi posti di lavoro, nonché modi di produzione e di consumo efficienti e sostenibili.